Eventyr - June 2003
Arlequins - June 2003
Agartha - March 2003

Eventyr - Juin 2003 - Italia

Con quest'eccellente concept-album i NIL irrompono prepotentemente sull'ampio palcoscenico progressive, offrendoci un'opera ispirata al capitolo della Sacra Bibbia narrante le vicissitudini di Mosè che, sfuggito agli Egizi, raggiunse il monte Sinai dove si ritirò per quaranta giorni e quaranta notti ricevendo da Jahve due tavole di pietra sulle quali erano incisi i 10 Comandamenti. Questa formazione francese, a me sino ad oggi sconosciuta (mea culpa!), è giunta alla terza pubblicazione: il CD in questione è stato preceduto dall'omonimo "Nil" opera d'esordio del 1999 (NIL RECORDS * NIL01) a cui ha fatto seguito "Nocturnes" sempre nello steso anno (NIL RECORDS * NIL02). "Quarante jours sur le Sinai" è una lunga suite (66 minuti) costituita da due atti, a loro volta suddivisi in ventinove movimenti, ventinove diverse tessere di un puzzle che conferiscono a questo disco, nel loro insieme, i contorni marcatamente propri di una vera rock-opera. I NIL si rifanno, musicalmente parlando e sempre secondo un personale punto di vista, a certi concept che hanno contribuire a mitizzare (sempre per il sottoscritto) alcune band del "rock-progressif francaise", lavori incisi su etichette discografiche da sempre oggetto dei desideri da parte dei collezionisti di vinile più incalliti; mi balenano in mente, ad esempio, i WAPASSOU di "Messe en re mineur" (1976 CRYPTO - ZAL 6410) e "Ludwig - Un roi pour l'eternitè" (1979 CRYPTO - ZAL 6477). Altri importanti agganci si ritrovano in "Part I & II" degli elvetici AGAMENNON (1980 TURICAPHON * AGA 12410) o nei lavori dei KING CRIMSON seconda edizione ("Discipline" e "Three of a perfect pair"). I NIL sono un po' tutto questo: la loro musica offre lunghe sequenze strumentali, che assumono aspetti marcatamente sinfonici grazie ad un uso mai troppo invadente del mellotron e di altri tipi di tastiere (in cui eccelle Benjamin Croizy) , intermezzi elettroacustici in cui si apprezzano gli assolo di flauto o più semplicemente di chitarra classica (David Maurin ne è splendido interprete). Inoltre la band transalpina non scorda di "citare" quanto di meglio il Re Cremisi ha prodotto nel periodo EG: furiosi, nervosi fraseggi di chitarra elettrica al limite della distorsione, esaltati dai possenti giri di stick-bass imbracciato da Samuel Maurin e dal lavoro di Frank Niebel dietro la batteria. I succitati musicisti si avvalgono, inoltre, della collaborazione di un fitto gruppo di strumentisti e vocalist, che apportano un tocco di misticismo alla musica del quartetto di Annecy. Mi riesce difficile, causa la particolare struttura dell'album, riportare alcune espressive tracce di riferimento: questo è un CD da ascoltare ininterrottamente dall'inizio alla fine, concentrandosi attentamente sulla musica e sulle emozioni trasmesse secondo dopo secondo. Non avviate il lettore per ascoltare "Quarante jours" come sottofondo alle vostre occupazioni, sarebbe tempo sprecato; distendetevi ed accompagnate con la mente i NIL in questa affascinante realizzazione di rock sinfonico e ne coglierete tutta la forza, la poesia, la superba bellezza.

Luciano Costarella

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Arlequins - Juin 2003 - Italia

Un gruppo che si è denominato Nil (Nilo in francese) non poteva che, prima o poi, comporre un concept album sull'Egitto. Si tratta di un poderoso concept, quasi un'opera rock a dire il vero, sull'ascesa e la caduta di Atlantide e sulla sua progenie, che dette origine agli antichi egiziani (questa ovviamente è la teoria del tutto personale del gruppo). L'opera consta di due atti, di 36 e 26 minuti rispettivamente, suddivisi ovviamente in numerose scene, che si presentano come un lavoro epico e ricco di poesia musicale. Musicalmente esso si snoda in modo molto variato, con lunghi momenti in cui la musica stessa si presenta come una possibile colonna sonora di una pièce teatrale, senza disdegnare a più riprese di salire più su nella ritmica, in modo naturale e mai improvviso o forzato. Forse la musica a volte è un po' troppo immobile e tirata per le lunghe; questo è ciò che si avverte in mancanza di un riscontro visivo. Vengono rappresentati in pratica quasi tutti i sotto-generi del Prog, dal sinfonico alla fusion, passando per il RIO a qualcosa di simile allo heavy metal. Purtroppo la non eccelsa qualità di registrazione penalizza non poco, a mio giudizio, la possibilità di godere appieno di quest'album; c'è da dire che esso rende comunque perfettamente l'atmosfera voluta e l'ambientazione della storia. La qual storia può essere letta nel ricchissimo booklet accluso al cd, davvero un'opera nell'opera, ricco di informazioni e notizie utili per seguire la musica. Si tratta dunque di un lavoro interessante, ben realizzato (musicalmente, quanto meno... ma non dobbiamo essere comunque troppo severi sulla registrazione) ed apprezzabile da qualunque amante del Progressive, sia ai patiti del Mellotron che a quelli meno tradizionalistai, anche se può essere azzardato etichettarla come rivelazione dell'anno.

A. N.

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Agartha - Mars 2003 - Italia

"Quarante Jours Sur Le Sinai" è un concept-album (ispirato dal mito di Atlantide e dalla storia dell'antico Egitto) spigoloso, dai tratti cupi a volte osssessivi a volte più eterei, ritmicamente pulsante e frazionato. Nel cd di questi ragazzi francesi troviamo riferimenti ai Crimson, e ai connazionali Halloween. Chiare sono le parentele anche con i Thork (il bassista è lo stesso), anche se Nil è sicuramente più maturo e complesso. Personalmente le uniche cose che non amo troppo di questo album sono le impennate chitarristiche un po troppo hard qua e la e l' eccessiva ,in alcuni casi, dilatazione di alcuni brani. Nel complesso però il responso è più che positivo, i Nil oltre alla classica strumentazione progressive arricchiscono il loro suono, anche con il violoncello, il flauto,un organo da chiesa, una bella voce femminile, rendendo tutto l'insieme variegato e personale. Una bella sorpresa!

Marcello Marinone

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